giovedì 18 aprile 2013

Capitolo 6 – Il gradino basso e Disco World


- Ciao papà, ti va di fare una partita con me?

Bernardo adorava il suo Intellivision, glielo aveva regalato il papà qualche mese prima, glielo aveva fatto trovare acceso nel salone mansardato con inserito il gioco Astrosmash, non poteva credere ai suoi occhi, era bellissimo e collegato al loro televisore Grundig.

- No  Bernardo, devo dirti una cosa...

Pensava di impazzire, pensava di non poter vivere senza lei, si sedette sul gradino basso del terrazzo di casa della nonna, rimase li a piangere per molto tempo, voleva rimanere solo, voleva solo riuscire a non pensare, non pensare e continuare a guardare quei palazzi amici, cercava conforto in loro, le lacrime gli appannavano la vista, gli facevano bruciare gli occhi, sgorgavano senza sosta, i palazzi lo guardavano, cercavano di sorridergli ma serviva a poco, rimase li fino al tramonto fino a quando si calmò un po’, rientrò e il crepuscolo estivo lo fece star ancora peggio.

La strada continuava a salire, Bernardo superò il negozio di caccia e pesca dove spesso si fermava a guardare canne in carbonio, mulinelli veloci, galleggianti multicolori, da bimbo rimaneva spesso incollato a quella vetrina bramando quegli oggetti immaginandoli propri. Continuò la salita, aveva deciso di arrivare al negozio di chitarre, era sempre stato molto caro, non aveva mai comprato quasi nulla da loro, solo qualche plettro, qualche muta di corde, una volta ebbe una discussione su una chitarra con la titolare straniera, non gli piacevano i suoi modi, non ci sapeva fare, la trovò offensiva e non volle più avere nulla a che fare con lei.

Non c’era altro in quel lato della strada che gli potesse interessare, decise di attraversare e affrontare il lato opposto in discesa, si trovò davanti al negozio dove anni prima aveva casualmente ritrovato il suo amico Marco, all’epoca era un negozio di videogiochi, i due vecchi amici si rincontrarono casualmente si abbracciarono, chiacchierarono e riuscirono a ricollegare le loro vecchie amicizie.

Non era però quello il negozio che gli intessava, il suo obbiettivo era Disco World, l’enorme negozio di dischi e musica che negli anni passati fu un punto di riferimento per tutti gli appassionati del quartiere e della città.

Bernardo commise un altro grave errore, si ritrovò bambino a girare per il negozio:

- Ciao Fabio, ho scoperto un gruppo che mi piace tantissimo, non so se è famoso però, non so se avete i loro dischi, si chiamano King, Queen, Veem... non ricordo, puoi aiutarmi? Inoltre dopo passo da Pelino, voglio vedere se ha nuove cassette per il Commodore.

Disco World era un punto di ritrovo della sua infanzia e adolescenza, ci andava da solo, con i nonni, con gli amici, si fermava davanti agli spartiti dei suoi gruppi preferiti cercando di imparare a memoria quei riff che amava e che pensava insuonabili, uno di questi riff gli ricordava una ragazzina della quale era innamorato, spesso passava davanti casa sua  solo per riuscire a scorgerla, e mentre era li ad aspettare di vederla, con  walkman e ascoltava a tutto volume le canzoni rock che amava, si rinchiudeva in quella corazza di volume altissimo, che non gli permetteva di sentire altro che la sua musica, e quando la vedeva si immaginava di suonare per lei, si proiettava su un palco imbracciando la chitarra, mentre lei lo guardava estasiata da lui e dalla sua musica.

Era cambiato Disco World, era cambiata la merce che vendeva, Fabio era sempre li, con lo sguardo meno orgoglioso degli anni d’oro, ma era sempre li a mandar avanti la baracca, a cercare mercati diversi da quelli della musica che ormai, con l’avvento digitale, stava perdendo colpi, il grande negozio ora si limitava a vendere libri, giocattoli, strumenti musicali economici, la sezione musica si era notevolmente ridimensionata, non c’era più quel fascino, non c’erano più quelle meravigliose scaffalature piene di vinili, audiocassette, CD, VHS... No, non c’era più quella passione negli occhi dei clienti, era diventato un supermercato dove si compravano regali per gli altri, si compravano giocattoli per i bimbi, ma Fabio era li, con il cuore spezzato e i nostri sguardi complici che nostalgici si incrociavano, si annuivano e si salutavano.

Forse fu proprio questo quello che cercava. Forse fu propio questa la svolta che ebbe la sua giornata. Che Bernardo avesse trovato la chiave per disaccoppiarsi dal suo passato? Eppure quei profumi, quella strada, gli ricordavano così intensamente gli anni che furono, quale fu la chiave di svolta? Cosa fece scattare in Bernardo la curiosità del futuro, la voglia di vivere il proprio passato come una ricca enciclopedia con l’aiuto della quale riuscire a costruire un’eventuale felicità basata sul presente? Non seppe rispondersi, molti dei fattori che avevano creato in lui grossi problemi nostalgici, grossi problemi di ansia purtroppo non c’erano più, purtroppo...
Ma questo era il trampolino che doveva sfruttare, questo improvviso senso di rinascita che lo aveva avvolto appena uscito da Disco World, quell’odore di Primavera che tanto amava, un odore però leggermente differente dal solito, c’era un’essenza nuova, un’essenza fresca e dolce che non aveva mai avuto il piacere di assaporare, ed era felice, si piaceva Bernardo, si piaceva molto, ma odiava la sua mente, la sua mente che rimaneva ancorata a troppi fattori, un ancora incagliata sotto tonnellate e tonnellate di scogli inamovibili.

La discesa, la discesa fu quindi diversa dalla salita, Bernardo non si soffermava sui negozi, cartelloni, portoni e palazzi legati al passato, li viveva come presente, non era attratto dalle vecchie mura, ma dai nuovi cartelli, le nuove riviste, le nuove vetrine, il nuovo che aveva sempre tenuto severamente lontano dalla sua vita, il nuovo che da anni non suscitava in lui alcun tipo di interesse.

Pensò alla ragazza che aveva conosciuto da poco, pensò a come l’aveva inaspettatamente colpito, pensò al suo rassicurante sorriso ed ebbe voglia di vederla, il suo viso rotondo, i suoi occhi chiari, la leggerezza e l’allegria con la quale affrontava la vita, quell’allegria che lui non aveva mai avuto tra le proprie armi.

Non aveva più paura di nulla Bernardo, non aveva più paura di incontrare nessuno, era tornato ad essere quella roccia che era un tempo, aveva riguadagnato la speranza e la curiosità, aveva voglia di ricominciare subito, voleva recuperare il tempo perduto, ma prima aveva l’ultimo ostacolo da affrontare, il Prato era sempre li ad aspettarlo, il Prato che saggiamente negli ultimi anni aveva evitato, il Prato visto come il campione mondiale dei pesi massimi, il Prato con il quale non avrebbe mai potuto vincere, fino a quel giorno...

Nessun commento:

Posta un commento